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mercoledì 1 maggio 2024
Allergici non si nasce, si diventa 🧴
venerdì 19 aprile 2024
Sebastiana Nieddu detta Soboedda
Sebastiana di Desulo è stata la prima donna italiana ad apparire sulla copertina del “Time” nel lontano 1927. La donna nacque a Desulo nel 1908
apparteneva ad una modesta famiglia e viveva nel tranquillo e ridente paese del Gennargentu. A 19 anni, con tutta la sua innocente bellezza, Soboedda si affaccia sulle scene di Hollywood; era il 1927 ma già un anno prima, nel 1926, un’altra donna sarda, la scrittrice Grazia Deledda, veniva
insignita del premio Nobel per la Letteratura, a Stoccolma. Il fotografo sardo, Guido Costa, uno studioso della storia e della cultura della Sardegna, utilizzava la macchina fotografica per documentare le sue ricerche ed i suoi lavori venivano esposti nelle conferenze che lui stesso teneva nei salotti dell’isola. Fu proprio lui a scoprire il volto di quella ragazzina tutto acqua e sapone avvolto nella cuffietta tipica di Desulo che metteva in risalto il bellissimo viso di Soboedda. La sua immagine veniva riprodotta dal primo numero di “Mediterranea”, ma pian piano rimbalza su tante altre riviste, incluso il “Time”;
da li il passo è breve, così arrivarono per la ragazza tante proposte di lavoro che l’avrebbero portata lontano da casa ma la ragazza non si volle mai spostare dalla sua Desulo, aveva paura di sentire la nostalgia della famiglia. A Desulo un murale fatto in suo onore recita così: “L’indimenticabile Soboedda fu un tempo la donna più bella della Sardegna, una bellezza straordinaria, un volto puro d’angelo, un corpo snello ed asciutto di venere botticelliana.
da li il passo è breve, così arrivarono per la ragazza tante proposte di lavoro che l’avrebbero portata lontano da casa ma la ragazza non si volle mai spostare dalla sua Desulo, aveva paura di sentire la nostalgia della famiglia. A Desulo un murale fatto in suo onore recita così: “L’indimenticabile Soboedda fu un tempo la donna più bella della Sardegna, una bellezza straordinaria, un volto puro d’angelo, un corpo snello ed asciutto di venere botticelliana.
venerdì 26 gennaio 2024
Viaggio in Belgio - Dinant - 9)
Per la sua conformazione territoriale Dinant è una delle più caratteristiche città del Belgio. È bagnata dal fiume Mosa che nasce in Francia ma scorre in Belgio e nei Paesi Bassi.
La casa di Sax |
La cattedrale Notre Dame de Dinant |
Ponte de Gaulle |
Sopra il fiume si riflette la Citadelle, una fortezza propria della Valle della Mosa. Inginocchiata ai suoi piedi, la chiesa di Notre Dame, riflessa anch’essa nelle acque calme del fiume. La Citadelle de Dinant è un edificio fortificato utilizzato in passato anche come carcere, a difesa della popolazione, vista la sua posizione sulla vetta, edificata al fine di controllare le incursioni nemiche.
A casa di Sax |
Per raggiungerla si può prendere la funicolare che arriva in pochi minuti ma i più sportivi preferiscono salire a piedi i 400 gradini. La Citadelle fu costruita nel 1501 ed arrivati su in cima, si può iniziare il percorso guidato che attraversa le trincee ricostruite e si può udire anche il sibilo delle bombe durante la guerra e vedere le luci delle esplosioni; tutto questo per simulare la vita dei soldati di allora fa riflettere quelle persone che pensano alla guerra come se non ci riguardasse più, visto che è passata.
La ghigliottina |
Vedute dalla Citadelle |
L’Arsenale della Citadelle |
Una bomba caduta nella prima guerra mondiale ha creato un dislivello tale che per vedere le camere del museo occorre inchinarsi così tanto che a qualcuno causa le vertigini. All’uscita della Citadelle si intravvede un cimitero francese della prima guerra mondiale con tante croci ma per fortuna la pace e la calma che circondano la zona non hanno lasciato traccia del passato orribile di quella guerra; qui ogni tomba è contrassegnata da una semplice croce di legno. La terrazza che da lassù si affaccia sulla città offre un panorama da urlo! Il piccolo borgo che si estende tra la montagna ed il fiume, merita senz’altro una visita anche perché Dinant è il gioiello che ha dato i natali nel 1814 ad Adolphe Sax, fabbricante di strumenti musicali ed inventore del sassofono; per questa ragione, se ne trovano tanti in giro per la città, tanti sassofoni tutti colorati e giganteschi; caratteristici quelli messi tutti in fila lungo il ponte Charles de Gaulle, che unisce le due parti della città. Dinant è una cittadina da visitare a piedi in un giorno, ma è molto ricca di attrattive. A pochi passi dal ponte si trovano l’Abbazia ed il museo della birra Leffe, molto interessanti e meritano anch’essi una visita. Come scrivevo sopra, Dinant ha al suo interno tante cose interessanti da vedere.
Po
Ma
Le prigioni della Citadelle |
Ho letto da tante parti che in questa città non c’è nulla da vedere! I soliti distratti!
Forse non si sono accorti delle grotte Les Marveilleuse, grotte carsiche che si trovano in città lungo una ripida salita panoramica, la cui entrata è leggermente nascosta. La visita dura un’oretta ed all’entrata il passaggio sembra claustrofobico; pensate che è stato un rifugio anti aereo nella seconda guerra mondiale.
Le grotte
Una volta entrati, la bellezza di quelle rocce scolpite cancella subito ogni paura perché si aprono a noi scenari sorprendenti; le grotte con formazioni carsiche si estendono su tre piani, i gradini sono comodi in salita, ma scivolosi in discesa. All'interno delle grotte c’è un po’ di freddo ed umido ed occorre portare con sé un giachino. La visita alle Marvilleuse merita gli 800 metri di passeggiata tra stalattiti e stalagmiti inoltre è un ottimo posto dove riprendersi dalla calura estiva.
Les marvilleaus |
Forse non si sono accorti delle grotte Les Marveilleuse, grotte carsiche che si trovano in città lungo una ripida salita panoramica, la cui entrata è leggermente nascosta. La visita dura un’oretta ed all’entrata il passaggio sembra claustrofobico; pensate che è stato un rifugio anti aereo nella seconda guerra mondiale.
Le grotte
Una volta entrati, la bellezza di quelle rocce scolpite cancella subito ogni paura perché si aprono a noi scenari sorprendenti; le grotte con formazioni carsiche si estendono su tre piani, i gradini sono comodi in salita, ma scivolosi in discesa. All'interno delle grotte c’è un po’ di freddo ed umido ed occorre portare con sé un giachino. La visita alle Marvilleuse merita gli 800 metri di passeggiata tra stalattiti e stalagmiti inoltre è un ottimo posto dove riprendersi dalla calura estiva.
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